www.CopiesAndFakesInArt.com                                ultima revisione:21/01/2010
 
 

Fond. Gottfried Matthaes
 

Copie e Falsi nell'antiquariato
Una sezione del Museo d'Arte e Scienza

 


Le pagine seguenti offrono brevi indicazioni sul tema "Copie e Falsi"
per i singoli campi dell'antiquariato:
 

Dipinti su tavola e tela.

Mobili antichi e statue.

 

Oggetti in avorio, bronzo
e altri metalli.

Ceramiche e bronzi da scavo.

Vetri antichi e moderni.

 

Arte africana.
Tappeti e Arazzi. Arte buddista e cinese.   Il laboratorio scientifico del
museo e i metodi scientifici
.
 

 

 

Museo d'Arte e Scienza

Milano

 

L’unico museo al mondo dedicato
all'accertamento dell'autenticità nell’arte

 

Sono oltre 2000 gli oggetti esposti nelle 18 sale del Museo che trattano i principali settori dell'antiquariato.
Un moderno laboratorio scientifico e nove
stazioni interattive a disposizione dei visitatori.

 

test station sala 8:
esame olfattivo sulla ceramica da scavo

test station sala 9:
 esame con la fiamma per il riconoscimento dell'utilizzo della plastica

test station sala 7:
individuazione di colle ed altri materiali sintetici con la luce di Wood

test station sala 9: verifica con la lente dell'usura e delle decorazioni della porcellana

 

 

l'esame ottico dell'usura riconosce un autentico oggetto in argento

l'ombra rivela la fabbricazione industriale o artigianale del vetro

il microscopio riconosce la patina e le incrostazioni autentiche da quelle false

il rumore sordo di una porcellana evidenzia un restauro nascosto

 

 Via Q. Sella, 4 -20121 Milano -  Piazza Castello

Orari: Lun-Ven: 10-18.      Ingresso: Euro 8- ridotto 4
Per
Informazioni: Tel:+390272022488.  Fax:+390272023156.  e-mail: info@museoartescienza.com

 


 

La qualificazione
del laboratorio scientifico del museo
e dei suoi metodi
per l’accertamento dell’autenticità


 

La valutazione e l’impiego di metodi scientifici sono influenzati da leggi ed usanze locali.

Base di giudizio: situazione in Italia (dove si trova il museo)

La più alta istituzione per la lotta contro le falsificazioni e le imitazioni è la Guardia di Finanza. Nel recente catalogo da essa pubblicato in giugno 2007 per la tutela e l’accertamento dell’autenticità nell’arte, il laboratorio scientifico del Museo d’Arte e Scienza viene presentato in modo esclusivo ed i metodi ivi applicati per la datazione di dipinti, mobili, oggetti in avorio ed altri sono ampiamente illustrati su sei pagine e dunque raccomandati.

Procedimenti giudiziari. Il valore probatorio del metodo di datazione spettroscopica è determinante agli effetti dell’esito di giudizi civili e penali volti all’accertamento dell’effettiva età di oggetti d’arte.

Il mercato dell’arte: la percentuale di oggetti non autentici presenti sul mercato è molto alta. Il rifiuto di metodi scientifici validi è dunque, per il commercio, una necessità economica. Nel caso di un accertamento dall'esito negativo, il venditore sostiene tuttora, come nel passato, che falso non è l’oggetto d’arte, ma il risultato scientifico o che il metodo è sconosciuto!!

L’amante dell’arte e l’investitore. I mercanti d’arte offriranno copie e falsi come originali finché il compratore d’arte non seguirà al momento dell’acquisto di un oggetto d’arte, le stesse consuetudini che adotta nel comprare altri “prodotti”, ponendo come condizione dell’acquisto una garanzia credibile dell’autenticità dell’oggetto. Non è realistico accontentarsi delle opinioni personali degli esperti in quest’epoca della tecnica e della scienza. Il mercato dell’arte diventerà affidabile allorché l’appassionato d’arte diventerà un intenditore e, come già previsto dalla legge, esigerà un valido certificato.

 

 

 

 

 

 

Il valore dell’expertise nel campo dell’arte nell’era scientifica

Il giudizio di un grande esperto o di una famosa casa d’aste, a volte, ha il potere magico di elevare il valore commerciale di un oggetto anche di mille volte. Così un bel mobile, un dipinto o una maschera africana possono costare 1.000 o 1.000.000 di euro. Queste valutazioni sconcertanti sul mercato internazionale sono in aumento. Ciò sarebbe plausibile se l’expertise fosse basata su dati comprensibili e verificabili. Invece non sempre è così.

€ 4.500  
Autentico

 

€ 5.000.000
Asta 18 Giugno 2006


Nel corso dei secoli si è accumulata in tutto il mondo presso famiglie facoltose e musei una
quantità inimmaginabile di preziosi tesori artistici. Il loro valore commerciale e storico-artistico è incalcolabile. Tuttavia generalmente si ritiene che più della metà delle opere non sia autentica. Il giudizio, in mancanza di metodi scientifici, era basato prevalentemente sull’opinione di esperti.
Un’applicazione critica di nuovi e precisi metodi per l’accertamento dell’autenticità su questo immenso patrimonio culturale, senza il consenso dei curatori, non è pensabile né auspicabile.

D’altra parte il mercato dell’arte non può più evitare che, nell’era di continua crescita di Internet e di altri mezzi d’informazione che in tutto il mondo entrano nelle case di collezionisti ed investitori, le affermazioni non vere, riguardanti i metodi tecnici di accertamento, vengano chiaramente identificate e giudicate come tali.
Certamente il settore dell’arte, discreditando l’accertamento scientifico, danneggia anche sé stesso; ne consegue che compratori e investitori siano sempre più propensi a fare i loro acquisti presso grandi e relativamente affidabili case d’aste. La tendenza è generalmente la stessa in ogni campo e i piccoli commercianti devono chiudere.
Ma proprio il campo dell’arte può rappresentare un’eccezione.

I galleristi e i commercianti hanno, infatti, già oggi la possibilità di perfezionare le loro expertise con certificati scientifici esatti, offrendo così una garanzia più credibile per acquisti più sicuri ed equi anche rispetto alle grandi case d’aste.
Si tratta di cambiare, oltre alle garanzie, il punto di vista e di guardare all’accertamento scientifico come uno strumento utile e vantaggioso e non più come un ostacolo od una minaccia.


Un valido metodo esiste già, la Spettroscopia IR, da decenni il metodo analitico più usato nell’industria chimica ed in laboratori scientifici di ricerca.

 

Per ulteriori informazioni sul metodo consultare il nostro sito
www.SpectroscopyforArt.com

 

 

 

 

I Fondatori e lo staff
del  Museo d'Arte e Scienza

   
 
   
 

Gottfried Matthaes
Fondatore e Presidente

Giovanna Cozzi Matthaes
Co-fondatrice

 
 
     

Dott. Chim. Peter Matthaes
Direttore Laboratorio e CTU

Patrizia Matthaes
Amministrazione
Silvia Mayer
Lingue e Comunicazione
Dott. Avv. Martin Matthaes
Diritto internazionale
 
 
Chiara Civardi
Prima assistente di laboratorio
Roberta Delmoro
Storico dell'arte (Freelance)
Marta Cugnasca
Informatica
Sonia  Checchini
Conservazione
       

 

 

 

L' accertamento dell'autenticità dei dipinti antichi

Le Copie

Ogni buon pittore ha iniziato la sua carriera copiando i grandi maestri del passato.
Sin dall'antichità, copie oneste servivano ai giovani artisti a fine di studio e senza tali copie, la nostra conoscenza delle culture del passato sarebbe incompleta.

La richiesta di oggetti autentici supera  già di molto l’offerta del mercato dell’antiquariato e questo fatto tenderà ad aumentare sicuramente in futuro. Ciò non dovrebbe, come purtroppo avviene, portare ad un aumento della produzione di falsi, bensì alla rivalutazione delle buone copie. A questo problema si aggiunge, in primo luogo, una sopravalutazione della firma dell’autore, come prova d’autenticità. Nella realtà commerciale, soprattutto negli ultimi decenni, questo fatto ha portato a considerare la firma anche più importante della qualità dell’opera. La sola presenza della firma non può essere considerata una prova sufficiente a garantire l'originalità.
Il problema della firma si pone nel contesto più generale dell'attribuzione di un'opera.
Infatti, la maggior parte dei pittori che si sono fatti un nome aveva una bottega nella quale gli allievi e i pittori di mestiere producevano copie degli originali del maestro che in seguito venivano immessi sul mercato come sue opere. Si dice, per esempio, che Lucas Cranach fece dipingere fino a mille ritratti di Martin Lutero. I pochi dipinti ancora esistenti sono considerati autentici.

 

Ritratto di Martin Lutero eseguito
dal maestro Lucas Cranach

Una delle centinaia di copie
da bottega dello stesso soggetto


La prova più convincente
a proposito della discutibilità dell’attribuzione di un’ opera, viene offerta da Leonardo Da Vinci con il suo capolavoro: “La Vergine delle rocce”, del quale esistono quattro esemplari.
Si ritiene che il primo e il secondo dipinto (quelli attualmente al Louvre di Parigi ed alla National Gallery di Londra) furono eseguiti in gran parte dalle stesse mani del maestro, mentre al terzo dipinto (collezione privata - Svizzera) contribuirono più del solito anche i suoi alunni.
Sorprende invece la quarta tela (National Museum of Art - Copenaghen), attribuita ad un artista sconosciuto, probabilmente un pittore dell’Europa del Nord. La qualità della pittura è molto simile a quella delle altre tele, come dimostrano i dettagli.
Questa osservazione dà la certezza del fatto che molti artisti possono raggiungere la stessa qualità pittorica dei grandi maestri, un fatto che aumenta l'incertezza nell'attribuzione.
 


particolare
 Iª versione

 

 

 

 

 

 

 

   

particolare
IIIª versione

 

"La Vergine delle rocce" - 
Iª versione

 

 particolare IVª versione,
eseguita da un anonimo

Una piccola parte dei dipinti antichi sul mercato è autentica: questo significa che la pittura è stata eseguita dallo stesso artista che ha firmato l’opera. Moltissime sono le copie, eseguite in buona fede da alunni e ammiratori del maestro. Queste diventano dei falsi se offerte come autentiche. Esiste, inoltre, una gran quantità di dipinti eseguiti con l’intenzione di ingannare copiando capolavori e ponendo sull’opera la firma di un altro artista.

Un dipinto è però un oggetto molto complesso e contiene differenti materiali con caratteristiche significative, ognuna delle quali offre la possibilità di seguire analisi scientifiche, storico-culturali e basate sull’esperienza di generazioni d’esperti. Tutte queste possibilità per l’accertamento dell’autenticità sono proposte nel sito www.MuseoArteScienza.com e www.DipintiAutenticita.com e sul primo volume del manuale del nostro Museo (p. 15-64).

 
 

Alcune parole per capire il mercato dell'arte.

Vengono definiti oggetti “non autentici” i falsi veri e propri,
 realizzati con l’intento di ingannare per ottenere un guadagno indebito, ma anche opere nate come copie oneste che, in seguito a vari passaggi di proprietà, vengono vendute come autentiche. Quest'ultime costituiscono la maggioranza.
Una così alta percentuale di oggetti non autentici sul mercato dell'antiquariato è facilmente spiegabile. Gli esemplari autentici dei secoli passati non aumentano di numero, ma diventano sempre più rari. Cresce invece il numero dei possibili acquirenti, sia per l’espandersi della ricchezza della popolazione mondiale benestante sia per l’aumento della superficie abitabile pro capite. Il desiderio di abbellire la propria abitazione con oggetti d’arte è molto comprensibile e la copia diventa una necessità sociale.
Sarebbe preferibile rivalutare le buone copie piuttosto che aumentare la produzione di falsi. Purtroppo, però, anche le copie antiche sono destinate ad esaurirsi, cosicché per colmare la domanda è necessario trovare una valida fonte sostitutiva. Questa potrebbe essere offerta da pittori contemporanei di talento, sempre che seguano gli insegnamenti del maggiore e più geniale artista e scienziato di tutti i tempi: Leonardo da Vinci.
I suoi insegnamenti sono univoci e chiari: “…il pittore deve osservare con metodi e considerazioni scientifiche la natura ed i suoi fenomeni e copiarli fedelmente, poiché la natura è di una bellezza ineguagliabile, inesauribile e squisita.”
Questo insegnamento è stato seguito anche da tutti gli artisti dall’inizio della cultura umana fino al XIX secolo, solo che non era mai stato fissato in modo così chiaro come nel “Trattato della Pittura” di Leonardo.
Leonardo aveva già previsto secoli fa questa tendenza della pittura moderna, approvandola se pur alla seguente condizione (Art. 63, 35 del Trattato):
 “… Non ti sia grave vedere nelle macchie de’ muri, o nella cenere del fuoco, o nuvoli o fanghi… invenzioni mirabilissime, che destano l’ingegno del pittore a nuove invenzioni… Ma fa prima di sapere ben fare tutte le membra di quelle cose che vuoi figurare…” (vedi più sotto il disegno di Picasso)
“… questa tale invenzione è da essere vituperata in quelli che non sanno per sé ritrarre, né discorrere con l’ingegno loro, perché con tale pigrizia sono distruttori del loro ingegno…”

 

disegno eseguito da
Picasso nel 1895
 

dipinto eseguito da
Picasso nel 1970



La vera colpa di questa spiacevole situazione va attribuita proprio ai compratori
e sarebbe auspicabile che gli appassionati di antiquariato acquisissero una maggiore competenza o almeno una buona base di conoscenza in questo complesso campo. Bisogna comunque tenere presente che si tratta di un’impresa difficile per le seguenti ragioni: un oggetto antico può essere creato con un’infinità di materiali come pietra, legno, ceramica, vetro, metallo e, più nel dettaglio, colle, vernici, chiodi, stoffe. Un compratore competente dovrebbe dunque conoscere, oltre ai materiali, anche le tecniche di lavorazione ed il periodo della loro applicazione.

Ai rischi dovuti alla insufficiente preparazione si aggiunge un altro possibile danno:
acquistando oggetti d’arte si corre fondamentalmente un rischio molto superiore
rispetto a tutti gli altri generi di acquisti. Comprando un elettrodomestico si può approssimativamente calcolare il suo prezzo di vendita che è composto dal valore del materiale, della mano d’opera, dell’imballo, del trasporto ecc. Nell’ambito dell’arte e dell’antiquariato invece non vi è alcun nesso logico tra prezzo e valore intrinseco. Acquistando ad esempio un’incisione antica ogni tentativo di calcolo è vano. Il costo di una vecchia stampa è costituito da un pezzo di carta ed un’operazione di stampa mediante una matrice. 

Questo è solo un esempio dell’ enorme differenza tra il basso costo di produzione di molti oggetti e quello imponderabile di vendita. Simili riflessioni valgono per quasi tutti i campi dell'antiquariato.

Gli appassionati d’arte antica, in realtà, non possono illudersi che la conoscenza dei fattori oggettivi offra la garanzia per il riconoscimento di un buon oggetto d'arte. Per poter scegliere l'oggetto ideale, oltre alle regole per individuare ed escludere oggetti di scarso valore ci vuole passione, fiuto,  sensibilità e un intenso, lungo contatto con il mondo dell’antiquariato: le qualità richieste ad un serio esperto.

 



L' accertamento dell'autenticità dei mobili

 

 

 

Non esistono mobili con un'età superiore ai 150-200 anni che siano totalmente autentici.Un mobile, nella maggior parte dei casi, era un oggetto utilizzato nella vita quotidiana, come il tavolo, la sedia e la cassapanca, e come tale necessitava, col passare degli anni, di diverse riparazioni e restauri e, talvolta, anche di alcuni cambiamenti per essere adattato a nuove necessità.
Un mobile deve essere perciò attentamente osservato prima dell’acquisto.

La ricerca dell’autenticità si basa:

1 - sullo stile: il tema è ampliamente trattato in molti libri specifici.
2 - sulla documentazione della storia dell’oggetto.
3- sul metodo di fabbricazione: sino al diciottesimo secolo non è significativo porsi la domanda se un mobile sia stato realizzato manualmente o con mezzi industriali. Non vi erano altri strumenti a disposizione dell’artista o dell’artigiano, se non le mani o gli attrezzi manuali. Con il progredire della meccanizzazione e dell’automazione, la questione della manodopera acquistò importanza fino ad occupare da alcuni decenni il primo posto tra i vari criteri di giudizio sull’autenticità di antichi oggetti d’arte. Nella maggior parte dei casi basta saper riconoscere una produzione manuale da una meccanica per stabilire con grande attendibilità se un’opera è antica o recente.
4 - sull’esame scientifico: l’esame che porta ad una risposta precisa dell’età di un mobile è la Spettrografia  Molecolare, che stabilisce l’età dei legni usati per la sua costruzione. A questo esame centrale e decisivo si può aggiungere un’analisi scientifica dei materiali e delle tecniche.
5 -sul certificato d’autenticità rilasciato dal venditore.
 

Il tema dell’autenticità del mobile è dettagliatamente trattato nella sezione dedicata ai metodi scientifici di questo sito e, con molti esempi, spiegazioni e fotografie, sui siti www.MobiliAntichiAutenticita.com e www.MuseoArteScienza.com oltre che nel primo volume del manuale del nostro Museo (p. 139 - 208).

 

 

L'accertamento dell'autenticità delle ceramiche da scavo

 

 


I recipienti in ceramica, così come le armi e gli indumenti, sono tra gli oggetti più indispensabili alla sopravvivenza umana.

La ceramica serviva per raccogliere e cuocere liquidi e vivande. Tutti i paesi in possesso di cave d’argilla avevano una propria produzione. La maggior parte dei paesi si limitava alla fabbricazione dei modelli più comuni destinati all’uso quotidiano.

Nessuno può stabilire quando s’iniziò a copiare. E’ logico supporre che in qualunque epoca, se un’opera d’arte piaceva, si cercava di copiare oggetti, forme e decorazioni per la loro bellezza. I ceramisti greci e soprattutto romani disponevano già di molti modelli da riprodurre, provenienti dalle culture dell’Egitto e del Medio Oriente. Di sicuro si sa che già i copisti del Rinascimento e del Neoclassico invecchiarono artificialmente una buona parte dei loro oggetti.
Con quale perfezione e alacrità lavorassero i falsari già all’inizio del XIX secolo è descritto apertamente nel libro “Hellenistiche Tonfiguren und Nachschöp-fungen” (Figure in terracotta ellenistiche e imitazioni) edito dal Museo Statale di Berlino che, negli anni tra il 1870 e il 1896, acquistò un numero sorprendente d’oggetti falsi in terracotta da persone apparentemente di fiducia.

I falsari di oggi hanno però meno pazienza per realizzare opere così perfette.
I falsi oggetti da scavo o le copie ottocentesche in ceramica si tradiscono spesse volte a prima vista perché, in genere, sono più grandi e apparentemente più belli degli originali. Il falsario o il copista vogliono vendere e perciò cercano di rendere le loro opere il più attraenti possibile.
Le possibilità di esaminare gli oggetti, per distinguere quelli archeologici da copie recenti, sono per lo più di sorprendente semplicità ed accessibili anche ai meno preparati.
L’umidità del terreno, ricco di minerali e residui organici, ha permeato la massa ceramica lasciandovi delle tracce che rappresentano il mezzo più semplice ed efficace per stabilire l’autenticità.
Un valido riscontro è fornito dall’analisi spettroscopica delle incrostazioni che può essere eseguita in pochi minuti da un laboratorio ben attrezzato.
Come metodo scientifico per la datazione viene applicata la termoluminescenza.

Dettagliate descrizioni delle singole tecniche e dei metodi scientifici sono parzialmente fornite dal sito www.ExcavatedArtAuthenticity.com e, con molte fotografie, in trenta pagine del terzo volume del Manuale del Collezionista d'Arte edito dal Museo stesso.

 


 

NOVITA'

Una buona notizia per chi ama l’arte antica:
anche l’avorio è databile!
 

Corno in avorio, Africa

Tempio di Buddha, China

Nella categoria dell’avorio rientrano, oltre alle zanne degli elefanti, le corna di altri animali e alcuni tipi di ossa. Tutti gli avori si distinguono per la loro durezza e resistenza, caratteristiche dovute alla loro composizione chimica. L’elemento predominante è rappresentato da materiali inorganici, la cui età non è misurabile. Sono presenti inoltre sostanze organiche che subiscono alterazioni con il passare del tempo secondo leggi biologiche.

L’analisi con la spettroscopia infrarossa evidenzia le molecole presenti nella materia, permettendo di distinguere in modo chiaro le sostanze inorganiche da quelle organiche dell’avorio. Per queste ultime possono essere applicati i metodi analitici per la datazione in modo mirato a molecole selezionate e misurabili.

La curva spettroscopica consente anche di individuare chiaramente i vari tipi di avorio, in modo tale da poter elaborare calcoli specifici per la datazione di ciascun tipo
(Figura 1 - 2).
 

Figura 1

Figura 2


Importante! Le molecole che costituiscono le cellule dell’avorio non sono protette da pareti come quelle del legno. I campioni d’avorio per la datazione richiedono perciò, subito dopo il prelievo, una sapiente stabilizzazione.

L’applicazione dell’analisi spettroscopica per la datazione di materiali organici è brevettata
(Brevetto It. N. 01266808 - G. Matthaes, 1993)

Istruzioni per il prelievo di un campione di avorio da datare

A)        L’oggetto viene portato al laboratorio del Museo di Milano. Questa procedura consente di effettuare il prelievo con danno minimo ed impercettibile.
B)
        Il campione di avorio viene prelevato dal proprietario dell’oggetto. Per la datazione occorre un frammento del volume di circa 10mm3 (mm 3x3x1) prelevato dal bordo o da uno spigolo con una lama affilata o un piccolo seghetto da traforo.

Il frammento ottenuto va avvolto in un pezzetto di carta e spedito per posta al laboratorio del museo. Prezzo di una misura: 95 euro.

L'accertamento dell'autenticità di oggetti
in avorio, pietra e bronzo.


I primi oggetti d’arte creati dagli uomini d’ogni cultura, sono stati intagliati o incisi nelle materie che offre la natura: pietre, corna, denti od ossa di animali. I metalli dovevano prima essere purificati e fusi. Determinare l’autenticità di questi pezzi antichi archeologici non crea difficoltà. Essi sono stati rinvenuti sotto terra e presentano perciò forti segni di corrosione.
Per oggetti degli ultimi secoli invece, esami fisici, ottici e chimici non garantiscono l’acquisizione di elementi sufficienti per un’esatta datazione, perché gli oggetti sono fatti di un solo tipo di materiale il quale risulta spesso non databile.
Unica eccezione è, dall’anno 2007, l'avorio in tutte le sue specie che, contenendo sostanze organiche, si può datare spettroscopicamente (vedi prime due pagine di questo sito).

Il tema “Oggetti da scavo” è trattato dettagliatamente nel terzo volume del nostro Manuale Illustrato del Collezionista d’Arte. www.artandsciencehandbook.com

Per ulteriori informazioni si consulti il sito  www.MuseoArteScienza.com
 

Accertamenti sull'autenticità del vetro.


Il vetro si distingue da tutti gli altri materiali per alcuni importanti fattori:
- Il vetro nasce trasparente e luminoso.
- Dal vetro fuso si può creare liberamente qualsiasi oggetto senza l’uso di una forma.
Questo fatto è possibile soltanto grazie ad un’altra qualità che è unica del vetro: esso viene definito dalla fisica un fluido denso.
Volendo lo si può riscaldare, rendendo la materia fluida. In questo modo, un artista può perfezionare la sua opera senza limiti di tempo e senza che il vetro si deteriori. Il vetro non sviluppa una patina e non viene aggredito da fattori climatici. Non esistono perciò prove scientifiche per accertare l’età degli oggetti in vetro. Un esame sull’autenticità deve perciò basarsi solo su caratteristiche secondarie che sono il frutto dell’esperienza accumulata dagli esperti negli anni.

Esaurienti informazioni si trovano nel primo volume del manuale del nostro Museo (p.209-232) www.ArtAndScienceHandbook.com e sul sito www.museoartescienza.com .
 


Accertamento dell'autenticità dell'arte africana.


L’Africa è un continente gigantesco, sia a Nord che a Sud dell’Equatore, dove da millenni si sono sviluppate le più svariate culture. Probabilmente è la culla dell’umanità.
Gran parte degli oggetti d’arte in legno di proprietà di musei e di collezionisti è stata creata però, con rare eccezioni, dopo l’era industriale, ovvero dopo il 1850. Questo perchè il legno è un materiale che si deteriora rapidamente nel clima tropicale.
Le trasformazioni politiche, l’apertura del continente nero al turismo di massa e il desiderio delle popolazioni locali di arricchirsi seguendo l’esempio dell’Occidente, non solo alterò le antiche tradizioni, ma stimolò anche la produzione di copie dei modelli culturali ereditati, per scopi puramente commerciali.
Solo una piccola parte dell’arte africana prodotta dopo la seconda metà del XX secolo è autentica.
La possibilità di verificare questa data facilita la distinzione tra autentico e non autentico.
Nell’ambito dell’arte africana la migliore possibilità di conoscere l’età di un oggetto consiste nella datazione del legno.
Oggi, per questo scopo, esiste un metodo scientifico accessibile a chiunque sia interessato: la Datazione Spettroscopica (www.spectroscopyforart.com).
E’ chiaro che l’età non basta a far sì che un pezzo di legno possa essere considerato un’opera d’arte. Tuttavia un oggetto di cui si conosca la datazione offre all’esperto, al collezionista o al gallerista la possibilità di far valere pienamente le proprie esperienze storico-artistiche e di approfondire il significato dell’opera, inserendola in un contesto culturale.

Per maggiori informazioni visitare il sito www.museoartescienza.com e www.ArteAfricanaAutenticita.com o consultare il terzo volume del manuale del nostro Museo (p.99-121)


L'accertamento dell'autenticità nell'arte buddista.


L’arte buddista segue un’iconografia molto rigida.
Ogni gesto e ogni forma possiedono un significato simbolico ben preciso che lascia poco spazio alla creatività dello scultore. Per questi motivi non è facile classificare cronologicamente gli oggetti d’arte buddista basandosi sullo stile. Un giudizio può essere basato sull’espressione dei volti, cui solo un artista credente può conferire una connotazione mistica, nonché sull’esecuzione paziente ed amorosa dei particolari, come ad esempio le mani e i capelli.
I falsari, lontano dalla fede, producono figure poco vitali con lineamenti insignificanti e sguardi vuoti.
Per quanto riguarda gli accertamenti scientifici eseguiti sulle opere asiatiche in bronzo, legno e pietra, valgono le stesse regole e tecniche applicate agli oggetti dell’arte Europea, fatti con gli stessi materiali. Bisogna però considerare il fatto che gli asiatici, e per primi i cinesi, hanno un’attitudine diversa per la copia. Per loro copiare i maestri del passato è una virtù e superarli un onore. La copia onesta viene quasi equiparata all’originale e sul mercato ha un prezzo elevato, soprattutto se ha sostituito un oggetto sacro in un tempio o in un monastero.
I falsi sono invece prodotti come merce da esportazione. Oggetti fatti per essere venduti si riconoscono anche dalla loro eccessiva bellezza, ricca di particolari, e dalla loro inusuale grandezza.
L'età delle figure in legno può essere stabilita inoltre scientificamente con la spettroscopia molecolare (www.spectroscopyforart.com).

Informazioni dettagliate si trovano sul sito www.museoartescienza.com e sul terzo volume del Manuale Illustrato edito dal  Museo (p.81-97).


L'accertamento dell'autenticità di tappeti e arazzi

   


E' relativamente facile, per un conoscitore, capire se un tappeto è nuovo, vecchio o antico.

Per oggetti veramente antichi le datazioni si basano tuttavia su sensazioni ed opinioni più che su fondamenti tecnici oppure storici, poichè la materia prima, i colori, la tecnica di annodatura e persino i disegni  non hanno subito  variazioni significative da molti secoli.

Spesso in oriente i tappeti antichi costituivano l'unico elemento di arredamento e il centro del tappeto rappresentava anche il centro della vita e dunque il punto soggetto a maggior usura.
Qualsiasi uso specifico lascia uno specifico segno d'usura, come nel caso dei tappeti-preghiera dove è bene visibile il punto dove appoggiano le ginocchia.
(1)
I principali punti di partenza per la valutazione dell'età di un tappeto sono i seguenti:

  1. Confronto stilistico e tecnico con tappeti antichi di datazione certa.

  2. Distinzione tra esemplari unici annodati a mano e prodotti industriali tessuti a macchina.

  3. Esame dei colori e del loro deterioramento.

  4. Osservazione dei segni di usura e del loro significato. (vedi foto)

  (1)
Esaurienti informazioni si trovano nel primo volume del manuale del nostro Museo e sul sito www.ArtAndScienceHandbook.com

 



Un laboratorio scientifico al servizio dell’arte

Il laboratorio del Museo ha lo scopo di perfezionare i metodi scientifici già esistenti e di elaborare nuovi metodi per l'accertamento dell'autenticità. Gli strumenti ed il knowhow del laboratorio sono inoltre a disposizione di collezionisti, esperti d’arte, restauratori e musei. (Il personale del laboratorio, che parla le principali lingue europee, è a disposizione per chiarimenti).

Il laboratorio del Museo d’Arte e Scienza è senza scopo di lucro
 d è indipendente sotto ogni punto di vista.

 

Le analisi condotte dal laboratorio:

Datazione e caratterizzazione
spettroscopica del
legno

Accertamenti microscopici su dipinti, bronzi antichi,  ceramiche da scavo etc.

Analisi degli strati profondi in
Riflettografia Infrarossa

Analisi dello strato pittorico con il duroflessimetro

Analisi con Luce di Wood, UV, IR
e con luce radente


ULTERIORI
 ANALISI SVOLTE NEL LABORATORIO:

Analisi chimico spettroscopiche su pigmenti, colle,  incrostazioni, patine, prodotti di corrosione. Prove scientifiche, pratiche e strumentali di accertamento su: avorio, ambra, vetri archeologici, metalli, pietre, tappeti, arazzi, stampe, libri, orologi, porcellane.

 

PREZZI: il costo medio delle analisi del Laboratorio è di 75 Euro per ogni esame; alcuni di essi sono conclusivi per distinguere tra falso e autentico come la datazione del legno o le prove sulle incrostazioni di ceramiche,  bronzi ed altri tipi di materiale.

 

 

I METODI SCIENTIFICI APPLICATI ALL'ARTE
 

Negli ultimi cento anni la scienza ha fatto progressi incredibili. Il numero di scienziati e ricercatori che operano oggi nel mondo supera la somma di tutti coloro che si sono occupati di scienza dall’inizio dell’umanità fino ai nostri giorni.

La possibilità di fare nuove scoperte e di perfezionare metodi esistenti viene moltiplicata dai nuovi strumenti di misurazione e dal computer, che permette la rapida elaborazione dei dati.

Il mercato dell’arte acquista sempre maggiore importanza economica ed è naturale che vengano applicate nuove cognizioni: sia dai falsari che da coloro che li avversano.

Con la consuetudine di esami scientifici per ogni oggetto di un certo valore, così come si effettua un check-up per verificare lo stato di salute personale, i falsi verrebbero eliminati in molti campi dell’antiquariato.

 

 

 

Qui di seguito sono riportati procedimenti e metodi scientifici
applicabili nel vasto e variegato campo dell’antiquariato.
 

 

Metodi ottici


La lente d’ingrandimento

(fino a 10 ingrandimenti)

Il falsario riesce ad ingannare l’occhio umano, ma non può lavorare in modo così perfetto e dettagliato da ingannare una lente d’ingrandimento usata da un osservatore preparato.

Una semplice lente è utile per studiare la patina e la superficie di un oggetto ed in particolare per i dipinti permette di valutare la craquelure, la tela e la grossezza dei pigmenti ed altre caratteristiche dello strato pittorico e del supporto.

 

Il microscopio
(fino a 200 ingrandimenti)

Con il microscopio è possibile approfondire i risultati ottenuti con la semplice lente.

Anche oggi in presenza di un forte sviluppo tecnico-scientifico, si può affermare che la lente di ingrandimento di un buon esperto è lo strumento di accertamento più usato e il più valido per un primo esame.

 


 

La spettrografia IR

La spettrografia IR viene usata da decenni su scala industriale per analisi chimiche. Nuova è la sua applicazione per la datazione del legno (Brevetto G.Matthaes) nel campo dell’arte per l’accertamento dell’età di mobili, dipinti su tavola, telai, cornici, statue, travi e simili.

La misura spettrografica dell’età del legno non viene influenzata dal luogo di provenienza dell’albero né da fattori climatici subiti dall’oggetto durante i secoli. La precisione del metodo varia da 10 a 20 anni, secondo il tipo di legno e della sua età .
Una dettagliata descrizione del metodo si può trovare nel nostro sito www.Spectroscopyforart.com e nelle pagine seguenti.

 

 

 

Breve descrizione dei fondamenti naturali e scientifici
della datazione spettroscopica del
legno
 

L’essenziale in breve

La Spettroscopia infrarossa non è un metodo nuovo e non si tratta di una nuova scoperta. Nuova è soltanto la sua applicazione per l’accertamento dell’età e dell’autenticità di oggetti d’arte. Essa viene impiegata da decine d’anni, in tutto il mondo, da tutte le aziende chimiche e farmaceutiche con migliaia di strumenti, con lo stesso programma e la stessa attrezzatura utilizzata dal laboratorio del Museo d’Arte e Scienza nel campo dell’arte. Grazie alla sua alta affidabilità, la sua precisione e facilità di applicazione questo metodo analitico è divenuto il numero uno in tutti i settori dove può trovare applicazione.

La datazione spettroscopica si basa su due noti fattori:

▪  Tutti i materiali presenti sulla Terra, compresi quelli usati per creare oggetti d’arte, sono composti da un insieme di molecole specifiche.
▪  Alcune di queste molecole subiscono alterazioni con il passare del tempo.

Lo spettro IR di un materiale specifico mostra le sue molecole o gruppi di molecole con picchi e avvallamenti (figg. 1, 2). I segni dell’invecchiamento causato da evaporazione, ossidazione ed altri fattori di alterazione provocano un abbassamento dei picchi di assorbimento e, in modo minore, anche il loro spostamento (fig. 3)
Questo metodo di datazione offre perciò due possibilità di valutazione dello spettro, di cui ciascuna già singolarmente fornisce buoni risultati.

1 - La valutazione grafica della curva (Spettrografia)
La misurazione spettrografica dell’angolo (α) formatosi tra le diverse altezze dei picchi permetteva già dall’inizio della ricerca di ottenere una precisione dell’età di +/- 20% e questo risultato fu comunicato allora, intorno al 1995, ad alcuni musei ed istituti europei.

 

 

 

Figura 2

 

Figura1

 

 

 

2 - La valutazione dello spostamento delle frequenze (Spettroscopia)
La scoperta successiva degli spostamenti delle frequenze di assorbimento nell’analisi spettroscopica ha elevato la precisione in misura inaspettata ed inspiegabilmente alta già durante i primi anni di applicazione.

Figura 3 - Il grafico illustrato è solo un esempio di molte altre caratteristiche dello spettro.


Si potrebbe attribuire questa precisione, nonché l’indipendenza da fattori climatici, a programmi biologici all’interno del nucleo cellulare dell’albero. L’incredibile esattezza di questi tipi di programmi biologici è nota ed è comprensibile per la fase di crescita anche del legno. Una risposta al perché anche l’invecchiamento del legno sia probabilmente programmato può essere fornita solo dagli sviluppi della ricerca sulla cellula.


La cellula vegetale, diversamente da quella animale, è altamente protetta da una parete di cellulosa. La cellulosa è estremamente resistente all’acqua e, quindi, cellule lignee nonché materiale databile sono ancora presenti in reperti archeologici di navi romane.

 

  Figura 4

(Ricerca condotta nel 1995 in collaborazione con un museo archeologico tedesco)


               
L’elaborazione di tabelle per il calcolo dell’età del legno dai dati dello spettro:
L’attribuzione di uno spettro ad una specifica tipologia lignea e ad una specifica età richiese la misurazione di una gran quantità di oggetti in legno di sicura datazione. Questa ricerca, per cui furono necessari molti anni di lavoro con l’impegno di personale qualificato, fu possibile solo grazie all’intensa ed amichevole collaborazione con musei internazionali iniziata intorno al 1993. Il rapporto di collaborazione con alcuni musei d’arte terminò intorno al 1995, poiché alcuni curatori temevano che si potessero produrre effetti negativi per le loro collezioni. La Fondazione Gottfried Matthaes, proprietaria del museo, è un’organizzazione senza scopi di lucro, simile alla Fondazione P. Getty. La collaborazione con i musei tecnici proseguì positivamente.

 


 L’applicazione dell’analisi spettroscopica per la datazione di materiali organici è brevettata
(Brevetto It. N. 01266808 - G. Matthaes, 1993)
 


 

Il Metodo al Radiocarbonio (14C)

Il metodo 14C venne salutato al suo apparire come arma miracolosa per la datazione assoluta e sicura di oggetti antichi e quindi per la lotta ai falsari.

Esso permette di misurare l'età di materiali organici che contengono carbonio come legno, stoffe, capelli, avorio, carbone, corallo, cuoio, conchiglie, ferro forgiato, carta ecc.

Il metodo si basa  sulle seguenti teorie scientifiche: nell’atmosfera terrestre il carbonio si presenta con tre isotopi: 12C, 13,C e 14C. Solo quest’ultimo è radioattivo e pertanto instabile e misurabile.

Il 14C si forma continuamente nell’atmosfera superiore per effetto di radiazioni cosmiche ed arriva sulla terra con la pioggia. Ogni forma di vita, siano piante o animali, riceve durante la sua esistenza, insieme all’acqua, anche l’isotopo 14C che viene assorbito dal corpo vivente e perciò anche dalle fibre del legno.

Alla morte questo assorbimento cessa ed il 14 C si trasforma lentamente in 12C. La velocità di decadimento è nota e fissata in tabelle dettagliate, più volte rettificate e confermate.

 

Il diagramma 1 riproduce la curva di questo tempo di decadimento. La creazione e la concentrazione del 14C nell’atmosfera ha subito grosse oscillazioni nel corso dei secoli. Vi sono dei periodi incerti, forse a causa dell’attività del sole e delle oscillazioni nel campo magnetico. Lo sviluppo del 14C nell’atmosfera terrestre subiva delle variazioni così ampie che i risultati delle misurazioni in questi periodi non sono interpretabili.
 

I periodi incerti coprono purtroppo due delle ere più importanti per l’arte: i secoli della civiltà greca e gli ultimi 350 anni della nostra storia.
 

 

Il metodo non è perciò applicabile per oggetti d’antiquariato creati dopo il 1650 circa, purtroppo la maggior parte di quelli offerti dal mercato.

Riassumendo si può affermare che il metodo 14C è affidabile innanzi tutto per esami archeologici o comunque di oggetti molto antichi e consente in questo campo una datazione relativamente precisa e sicura.

Per eseguirli sono indicati i laboratori delle facoltà scientifiche di importanti università. Gli esami però sono relativamente costosi. I campi più importanti per la sua applicabilità nell’antiquariato sono il legno e altre sostanze organiche come colla, ossa e avorio.

 


 

Confronto tra i metodi conosciuti per la datazione del legno:
la Spettrografia IR e il
Radiocarbonio 14C

La seguente tabella illustra la loro applicabilità:

 

   Periodo    

 Precisione dei metodi

anni d’età
 

 

spettrografia
 

 

14C
 

0-50

50-350/400

 350/400-750/850

 750/850-2000

 oltre 2000

 

abbastanza buona

buona

 buona

 da perfezionare*

 inapplicabile fino ad oggi

 

buona

inapplicabile

 buona

 buona

 relativamente alta

* la precisione relativa diminuisce con l’aumentare degli anni.

 


La Dendrocronologia

 Metodo degli anelli di crescita

Il calcolo degli anelli di annata si propone come uno dei metodi più esatti per la datazione assoluta di un determinato pezzo di legno, purché si conosca il luogo esatto di crescita dell’albero da cui proviene.

Già a scuola si impara che, contando gli anelli di un tronco d’albero segato, si può calcolarne l’età: ogni anello, composto da una zona chiara ed una scura, indica un anno.

Se si trova un vecchio pezzo di legno, per esempio in un mobile, con un sufficiente numero di anelli, dovrebbe essere possibile stabilire la sua età con l’approssimazione di un anno grazie all’aiuto di tali tabelle.

Teoricamente la dendrocronologia è il metodo più esatto per la datazione di oggetti in legno. In pratica gli anelli d’annata presentano molte limitazioni. Dato che le distanze sono influenzate esclusivamente dal clima dove cresce l’albero ed il clima varia non soltanto tra Spagna  e Inghilterra,  ma anche tra Inghilterra del nord, del centro e del sud o tra una valle e una collina, si devono elaborare tabelle specifiche per ognuna di queste zone. Bisogna perciò in primo luogo sapere bene dov’è cresciuto l’albero.
 

Una forte limitazione consiste anche nel fatto che soltanto alcuni tipi di alberi, come ad esempio la quercia, sviluppano gli anelli e che per eseguire la conta è necessario un pezzo piuttosto grande di legno.
La dendrocronologia è una scienza esatta per studiare il clima di una data regione e la datazione dei reperti lignei da essa provenienti. E opinione generalmente accettata che questo metodo non è adatto per datare con sicurezza un singolo oggetto in legno dell'antiquariato.

 

 


 

La termoluminescenza

metodo per l’accertamento dell’autenticità di oggetti da scavo in ceramica

Il metodo della termoluminescenza viene applicato in tutto il mondo e con successo da alcune decine d’anni. Esiste un’ampia bibliografia sia cartacea che in internet sui vantaggi e i limiti di questo metodo.

Grazie alla termoluminescenza è possibile distinguere con sufficiente precisione oggetti da scavo autentici da falsi di fabbricazione recente.
 

  

Questa caratteristica molto positiva fu tuttavia messa in dubbio sin dalla scoperta del metodo per la seguente ragione:

Alcuni cristalli contenuti nel sottosuolo sono radioattivi e le radiazioni da essi emanate vengono assorbite da specifici cristalli, soprattutto quelli del quarzo, contenuti nella terracotta degli oggetti sotterrati. La quantità delle radiazioni assorbite dipende principalmente dal tempo di giacenza nel sottosuolo e può essere misurata.

I falsari potrebbero irradiare artificialmente oggetti in ceramica nuovi ed ingannare così gli strumenti di misurazione.

Produrre falsi servendosi di metodi scientifici richiede un’alta preparazione sulla materia ed una costosa strumentazione, cosicché fino ad ora è stato possibile individuare con una certa facilità simili irradiazioni artificiali. E’ comunque una questione di tempo, fino a quando cioè il metodo di irradiazione artificiale non sarà maturo per una produzione su larga scala. A partire da quel momento, per ottenere risultati attendibili, sarà necessario affiancare alle misurazioni con la termoluminescenza ulteriori esami.

Questa certezza è offerta dall’esame delle incrostazioni di cui generalmente è coperta la superficie ceramica, un metodo già in uso a livello ottico da quando esiste l’archeologia.

Oggi è possibile eseguire con facilità questo esame per mezzo della spettrografia che è in grado di distinguere con grande sicurezza le incrostazioni prodotte artificialmente con cemento, terra e colla dagli autentici sali minerali che si sono formati durante i secoli di permanenza nel terreno.

    


 

La Riflessografia

I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR

 La luce infrarossa si distingue per la lunghezza delle sue onde, che penetrano profondamente nella materia. Questo fenomeno si verifica per esempio al tramonto, quando le onde luminose rosse, molto lunghe, riescono a trapassare lo spesso strato dell’atmosfera, carica di polvere e fumo, mentre la luce di altri colori a onde più corte viene assorbita. 

In un quadro, per esempio, i raggi infrarossi possono penetrare nello strato di colore e, nel caso esso sia sottile, giungere sino alla base della preparazione bianca.

L’applicazione di questa tecnica è molto importante per la distinzione tra copia ed originale.

Quasi sempre un buon pittore esegue dapprima a matita di carbone o di piombo uno schizzo  dei contorni dell’immagine sulla tela preparata. Se ad esempio un copista ha tracciato un reticolato per riportare le giuste proporzioni del dipinto, le linee nere, captate dal sensore della camera di ripresa, appaiono ben visibili sullo schermo (1)

 

 

 

Ogni pittore sviluppa uno stile personale. Un buon esperto è in grado di riconoscere la mano di un artista semplicemente osservando uno schizzo o un disegno.

Il riconoscimento del modo di abbozzare di un artista può confermare o smentire l’attribuzione di un’opera.
Con questa tecnica, a volte, si riescono a distinguere alcuni tipi di pigmenti  usati, facilitando così  la datazione di un dipinto.
La penetrazione dei raggi permette inoltre lo studio della craquelure nella profondità dello strato pittorico.

 


esame in profondità

 


esame in superficie

 


La Luce Ultravioletta (UV) e Infrarossa (IR)

L’occhio umano vede soltanto una parte della vasta paletta dei colori che, fisicamente, sono onde elettromagnetiche che oscillano ad una determinata frequenza.
I colori captati dall’occhio ed interpretati dal cervello umano sono limitati e si trovano al centro del più vasto campo delle frequenze elettromagnetiche.
Nella parte invisibile dello spettro che comprende le onde lunghe si trova anche l’infrarosso (IR) e nella parte delle onde corte la luce ultravioletta. 

Il comportamento della materia nel campo non visibile fornisce elementi preziosi per la ricerca dell’autenticità, in quanto copisti e falsari non sono consapevoli del fatto che il materiale da loro usato possa tradirli usando una luce che non percepiscono.

Con una macchina fotografica dotata di pellicole speciali o utilizzando opportune lampade IR e UV si possono captare tutti gli effetti specifici della materia oltre il nostro campo visivo.

L’esame di un dipinto dovrebbe essere eseguito con tre tipi di luce: IR, UV e Wood, tutti di facile esecuzione.

 

Con la luce UV si possono individuare i colori industriali con leganti sintetici di un restauro recente. 

 

 


 

Raggi a luce visibile monocromatica

La luce del sole ci appare bianca perché il nostro occhio è abituato a percepire la somma di tutte le frequenze dei colori che il sole emette come bianco.
Illuminando invece un oggetto qualunque con raggi di un solo colore, la bellezza scompare e vengono messi in risalto dettagli che sfuggivano all’osservatore affascinato dallo spettacolo dei colori. La luce monocromatica più usata è quella al vapore di sodio, che è un giallo puro.

 


La luce di Wood

I raggi della luce di Wood si differenziano fondamentalmente dagli altri in quanto eccitano alcuni tipi di molecole creando fluorescenza. Ciò significa che il materiale non solo riflette ma emana una propria luce.

La prova con la luce di Wood non altera soltanto i colori, ma induce la materia stessa a diventare luminosa.
La fluorescenza è un mezzo di ricerca molto importante. Si possono ad esempio distinguere perle vere da perle false, ambra vera da ambra fatta con resine sintetiche, restauri di mobili, pietre e smalti falsi e tante altre applicazioni

 

  lo strato protettivo dei dipinti osservato con la luce di Wood

 


L’esame attraverso la materia
con i raggi Röntgen (raggi x)

I raggi sono utilizzati in molti campi per vedere dentro o attraverso la materia.
Qualsiasi apparecchio Röntgen usato in radiologia medica, sia esso moderno o di vecchia data, può servire per questo tipo di ricerca.

Si possono scoprire modifiche apportate dal pittore stesso o da un restauratore oltre che informazioni sulla tecnica pittorica attraverso le zone contenenti pigmenti quali il bianco di piombo.

In alcuni casi l’esame permette di individuare un dipinto anteriore sotto a quello visibile.

La radiografia di un singolo quadro, senza la possibilità di effettuare un confronto su vasta scala, è poco indicativa per scoprire la mano di un pittore.

 


La Pigmentografia

I pigmenti si possono distinguere al microscopio per il loro colore, la loro forma cristallina, la loro opacità e purezza.
Con il metodo spettrografico
si possono definire le varie molecole che compongono i pigmenti. Altri metodi per accertare il tipo di pigmento sono: la spettrometria di assorbimento atomico e l’analisi della fluorescenza di raggi Röntgen (X-Ray Fluorescence), anche abbinata al microscopio elettronico a scansione.
I picchi della suddetta curva segnano la presenza degli elementi
rame nel pigmento blu azzurrite e del piombo contenuto nel pigmento bianco biacca.

 

 

L’applicazione di questi metodi è valida per la quasi totalità dei materiali che si presentano nell’antiquariato e permettono indagini specifiche ed approfondite.

 

Prendendo atto delle molte difficoltà intrinseche e per aiutare gli amici dell'antiquariato, la Fondazione G. Matthaes lavora da oltre vent'anni alla composizione di un'opera di consultazione che permette di sfruttare le esperienze raccolte nel tempo da più di cinquanta libri scritti da esperti restauratori e antiquari in diverse lingue, integrate da continui aggiornamenti e dai nuovi studi eseguiti nel laboratorio scientifico. 

Il risultato di queste ricerche è il "Manuale Illustrato del Collezionista d'Arte" (540 pagine e oltre 2000 illustrazioni a colori in 3 Volumi e 3 lingue) che mette a disposizione eloquenti e chiare informazioni che permettono al lettore, attraverso poche parole e molte immagini, di riconoscere un oggetto autentico.
www.ArtAndScienceHandbook.com

 

Museo d'Arte e Scienza
(18 sale, oltre 2000 oggetti esposti)

Orari: Lun-Ven. 10-18 

 Ingresso: Euro 8- ridotto 4 

Visite guidate: (min. 10 persone) Euro 10

via Q. Sella,4 -20121 Milano

Per Informazioni: Tel:+390272022488. Fax:+390272023156. 
e-mail: info@museoartescienza.com

Il museo d'arte e scienza e le sue sezioni: 6 sale dedicate al riconoscimento dell'Autenticità nell'arte e nell'antiquariato, 5 sale alle due mostre permanenti su Leonardo Da Vinci ( Le attività di Leonardo a Milano e il suo Trattato della Pittura illustrato), 5 sale dedicate all' Arte africana ed all' Arte buddista, 2 Laboratori scientifici per l'accertamento dell'autenticità.



Altri siti del Museo d'Arte e Scienza
:
 

www.MuseoArteScienza.com - Il museo d'arte e scienza e le sue sezioni: 6 sale dedicate al riconoscimento dell'Autenticità nell'arte e nell'antiquariato, 5 sale alle due mostre permanenti su Leonardo Da Vinci (Le attività di Leonardo a Milano e il suo Trattato della Pittura illustrato), 5 sale dedicate all' Arte africana ed all' Arte buddista, 2  Laboratori scientifici per l'accertamento dell'autenticità.

www.LeonardoDaVinciMilano.com - due mostre permanenti: "Leonardo Cittadino di Milano" e "Apprezzare l'Arte con gli occhi di Leonardo" dal suo Trattato della pittura".

www.AuthenticAfricanBronzesandCeramics.com - tratta l'autenticità di oggetti d'arte africana in bronzo, pietra e ceramica. Il laboratorio scientifico del Museo d'Arte e Scienza ha sviluppato validi metodi per distinguere autentici oggetti africani da copie e falsi.

www.ArtAndScienceHandbook.com - La guida più completa e scientifica per l'accertamento dell'autenticità di oggetti d'arte europei ed extraeuropei basata su fattori oggettivi.   540 pagine e oltre 2000 illustrazioni a colori in 3 Volumi e 3 lingue.

www.SpectroscopyForArt.com - Metodo scientifico di datazione del legno e riconoscimento dell'essenza lignea di oggetti d'arte. Riconoscimento dell'autenticità attraverso l'analisi di colori, leganti, pigmenti ed altre sostanze organiche.

www.MobiliAntichiAutenticita.com - Un elenco di tutte le possibilità per riconoscere l'Autenticità dei Mobili basandosi su fattori oggettivi.

www.DipintiAutenticita.com - Informazioni sull’accertamento dell’autenticità di dipinti moderni e dipinti antichi.

www.ExcavatedArtAuthenticity.com - "Un elenco di tutte le possibilità per riconoscere l'Autenticità di oggetti da scavo in ceramica, vetro e bronzo provenienti dall’Italia del Sud, dal bacino mediterraneo, dalla  Cina e dal Sud America, basandosi su fattori oggettivi".

www.ArteAfricanaAutenticita.com - "Vita ed Arte nell'Africa Nera", la sezione didattica d'Arte Africana del Museo (5 sale ed oltre 350 oggetti).

www.Matthaes.org  - "La storia della Fondazione G. Matthaes: dall'apertura della scuola di pittura a Dresda nel 1906 fino ad oggi con l'attuale Museo d'Arte e Scienza di Milano" .

www.Ivoryauthenticityandage.com - Avorio, corno e osso possono essere precisamente riconosciuti e datati spettroscopicamente.

www.LeonardoTeacherofPaintinginMilan.com – Edizione ridotta ed illustrata del « Trattato della Pittura ».

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